martedì 20 dicembre 2011

In ricordo di un sorriso dolce.....


Oggi voglio ricordare una persona a me molto cara e non lo voglio fare con tristezza, perché a lui non piacerebbe. Lo voglio ricordare con il sorriso e l’ironia che l’hanno sempre contraddistinto e con lo stesso umorismo e capacità di sdrammatizzare io oggi gli dedico un post che parla di tutte le cose che lui ha  amato e che a me lo ricorderanno sempre perché cucinare per me non è mai stato solo una serie di gesti meccanici, è, e sempre sarà, un atto d’amore.
Quando eravamo piccoli lui era capace di mangiare una damigiana di salsicce sott’olio, se le portava anche al cinema dentro il panino. Purtroppo le mie non ha fatto in tempo ad assaggiarle ma sono sicura che avrebbe gradito e quindi nella foto del post ho voluto proprio mettere quelle.
Di lui non dimenticherò mai che inzuppava il pane nella coca cola, che si sarebbe mangiato una padella di polpette, che la sua festa era sinonimo di cannelloni e spuntature di maiale al forno,che facevo il mont blanc due volte l’anno: una per la festa mia e uno per la festa sua, che non prendeva mai il caffè senza un biscottino, che adorava le ciambelline al vino dopo cena, intinte nel vino e che mangiava sempre l’uva con il pane.  
Mia madre ci ha insegnato a cercare sempre il buono anche nelle tragedie……un anno fa pensavo di morire insieme a lui e invece sono ancora in piedi e forse più forte di prima. “Marta” è un piccolo frutto di tanto dolore, è il risultato del profondo cambiamento che è avvenuto in me e quindi di questo ringrazio il cielo, e perchè no, anche un po’ me stessa.

giovedì 15 dicembre 2011

Plum cake americano allo yogurt e limone



Una mia gentilissima amica che vive in America mi ha omaggiato dei misurini che usano loro per cucinare. Adesso quindi tazze, tbs,tbts e once per me non hanno più segreti, continuo ad avere qualche problema con i gradi farenheit, ma sono di più facile gestione rispetto ai pesi!
Ho accumulato nel tempo una discreta collezione di ricette prese da siti americani, erano lì a prendere polvere, a dire il vero qualcuna avevo provato a farne ma senza particolare successo perché le loro misurazioni per me sono praticamente impossibili!
La prima che vi propongo è questo plum cake morbidissimo al gusto di limone. Vi riporto la ricetta così come l’ho trovata ma  in parentesi annoto anche quello che io ho cambiato…....a voi decidere quale versione provare!!!
Noterete che nell’impasto c’è una maggiore quantità di yogurt rispetto alla farina, questo fa si che la torta venga molto soffice ma anche che necessiti di una cottura più lunga rispetto ad un impasto tradizionale. L’esecuzione comunque è di una facilità estrema!!!

Ingredienti  plum cake

250 g farina 00
2 cucchiaini lievito in polvere
½ cucchiaino sale
300 g yogurt greco senza grassi (io avevo quello intero e ho usato quello)
240 g zucchero
3 uova grandi
Scorza grattugiata di 2 limoni (per velocità io ho messo mezza fialetta di aroma al limone)
½ fialetta di aroma vaniglia o 1 bustina di vanillina
100 g olio di semi (secondo me vanno bene anche 80 g comunque li ho messi tutti)

Sciroppo di limone

30 g limone appena spremuto
50 g zucchero

Preriscaldare il forno a 180º.

Foderare uno stampo da plum cake con carta da forno, oppure immburrarlo e infarinarlo come ho fatto io. Lo stampo che ho usato io era lungo 20 cm e largo 12 cm.

Setacciare insieme la farina, il lievito e il sale in una ciotola. In un'altra ciotola miscelare insieme lo yogurt, lo zucchero, le uova e la scorza di limone (io la fialetta di aroma al limone) e la vaniglia. Lentamente con la frusta unire gli ingredienti secchi a quelli umidi. Alla fine aggiungere l'olio nella pastella e girare bene fino a quando l'olio risulta tutto incorporato. Versare l'impasto nello stampo preparato e infornare per circa 50 minuti (a me c'è voluta 1 ora), o fino a quando uno stuzzicadenti esce pulito dalla torta. Non vi preoccupate se dopo 40 minuti il dolce non è cresciuto molto, abbiate fiducia, l'impasto è molto morbido e quindi fatica a lievitare. Lasciatelo quindi in forno tutto il tempo necessario perchè si formi la classica cupoletta del plum cake.

Nel frattempo preparate lo sciroppo: cuocere il succo di limone e lo zucchero in un perntolino a fiamma bassa fino a quando lo zucchero si scioglie e la miscela è chiara. Mettere da parte.

Quando la torta è cotta lasciarla raffreddare nella teglia 10 minuti, poi sformarla e spennellare la miscela di limone e zucchero sopra al plum cake.

Il risultato vi assicuro è strepitoso!!!

martedì 13 dicembre 2011

Sgonfiotti fritti........una vera delizia!!


Eccomi di  nuovo, scusate l’assenza prolungata ma il Natale si avvicina e sono un po’ indaffarata. Spero al più presto di pubblicare qualcosa in tema, questa stagione dell’anno mi è sempre piaciuta molto e fortunatamente continua  ad esercitare un certo fascino su di me.
L’eccitazione dei miei figli è alle stelle e io non so più dove nascondere i regali. E' sempre così: arrivati a una settimana dalla data fatidica io inizio ad essere insofferente perché non ho più posto dove occultare tutti i pacchetti, se Babbo Natale non arriva io divento pazza! Ho un cane barboncino (finto logicamente) che abbaia nel soppalco del bagno, una carrozza di Sissi quasi a dimensione naturale che mi cade ogni volta che prendo la conserva nella parte alta della cucina, il camper delle Piny Pon e l’auto radiocomandata di Hello kitty sono parcheggiate nello sgabuzzino in un equilibrio precario e quando apro quella porta  prego il signore che non caschino perché i nanetti sono sempre in agguato. Con le cose del maschio non è che sia andata poi così meglio : io mi chiedo come sia venuto in mente alla Nintendo di mettere un cd e 2 pupazzetti in una confezione che è grande quasi quanto una scatola di un robot da cucina…….ci vuole una particolare bravura per sprecare tutto quello spazio!!! Quella scatola è posizionata sopra alla carrozza di Sissi, che essendo anche lei di una discreta grandezza, riesce a sostenere una tale mole! Il pallone da basket è sempre nello sgabuzzino suddetto e temo che da un momento all’altro ruzzolerà fuori, insieme ad un mostro volante in bilico su quel cavolo di camper di cui ho già detto. A completare il quadro ci sono tutti i regali dei cugini e degli amichetti che infestano la mia cabina armadio insieme ai regali che il nanetto grande, nella sua immensa generosità, ha chiesto a Babbo Natale per noi genitori. Eh si perché il concetto era stato ben chiarito: Babbo Natale porta i regali ai bambini ma noi grandi ce li facciamo da soli. Ma lui in un eccesso di bontà ha voluto chiedere non solo per se stesso ma anche per le persone a cui vuol bene, atto nobilissimo ma per me ancora più difficile da gestire!
Consoliamoci con questi sgonfiotti che anche per quest’anno è quasi finita……

SGONFIOTTI

500 g farina manitoba (oppure 350 g manitoba + 150 g semola grano duro)
250 g acqua
10 g lievito birra
2 cucchiaini di sale
2 cucchiai olio evo

Impastare il tutto (anche nella macchina del pane se l’avete) e mettere a lievitare per 2 ore anche 2 ore e mezza. Riprendere a questo punto l’impasto e stendetelo con il mattarello in un cerchio che poi taglierete a losanghe in questo modo



Far riposare ancora una mezz’ora e poi friggere in olio caldo. Una volta scolati cospargeteli con un po’ di sale fino.
 Se siete stati bravi in cottura dovrebbero gonfiarsi e formare un bolla d’aria nel centro (la vedete in foto) che poi potete riempire con salumi o formaggi, oppure mangiateli così al naturale vi assicuro che sono una vera goduria!!

domenica 4 dicembre 2011

Muffin bianchi con cuore di nutella


......e questo è il secondo tipo di muffin che ho fatto in quel pomeriggio d'inferno. Dovevano essere una prova ma sono venuti talmente gustosi che ho deciso di postarli.

Ingredienti  secchi

150 gr zucchero
250 gr farina
1 cucchiaino di lievito
1 cucchiaino di bicarbonato
1 bustina di vanillina

Ingredienti umidi

5 cucchiai di olio di semi
2 uova
250 ml. panna da montare
7 cucchiai di latte

Interno

15/20 cucchiaini di nutella

Per prima cosa, con l’aiuto di due cucchiaini, formare 15 palline di nutella della grandezza di una noce e metterle in un piatto


Riporre il piatto in freezer per almeno mezz’ora. La nutella deve diventare dura e staccarsi dal piatto con facilità. Questo metodo di raffreddamento fa si che la nutella resti morbida all'interno del muffin perchè non si brucia in cottura. In realtà se a qualcuno non piacesse la nutella (io la devo ancora conoscere una persona del genere!!!) potrebbe usare la stessa tecnica con un cioccolatino o con una crema.
Per l’impasto dei muffin procedere come indicato nel post di quelli al cioccolato e cioè mischiando prima gli ingredienti secchi da una parte e quelli umidi dall’altra, e poi unendo il tutto.
Negli stampini mettiamo due cucchiai di impasto, il pallino di nutella e poi ricopriamo con poco impasto in modo che la nutella non si veda più.
Cuociamo come al solito in forno preriscaldato a 200º per 15-18 minuti e buon appetito!!



giovedì 1 dicembre 2011

American muffin al doppio cioccolato


Mi ricordo una pubblicità di qualche tempo fa in cui la protagonista si chiedeva cosa gli desse la forza, dopo una lunga giornata di lavoro, di tornare a casa e preparare una torta per i figli. Tralasciando il fatto che la torta era solo un preparato da versare nella teglia e infornare, la morale era che il sorriso dei propri bambini ti da l’ energia di fare tutto.
Ieri la “nanetta inappetente” ha chiesto di portare a casa due amichette ed è stata accontentata perché, poverina, subisce sempre gli amici del fratello e il mercoledì è l’unico giorno in cui lui non c’è e casa è libera. E poi tre femminucce di 4 anni che fastidio vuoi che procurino?
Le amichette in effetti non hanno dato alcun fastidio ma lei praticamente non si è accorta della loro presenza. Mentre le altre due, infatti, giocavano tranquille in camera, e io in cucina tentavo di preparare la cena e stirare contemporaneamente, lei veniva continuamente a chiedere qualcosa: prima voleva aiutarmi a cucinare, poi voleva pitturare e poi voleva far vedere il suo vestito di carnevale e poi voleva giocare al DS del fratello e poi voleva vedere un film e poi aveva fame…....…e potrei continuare per ore senza fermarmi. La pace l’abbiamo raggiunta solo quando le ho piazzate davanti a un DVD e le ho fatte cenare, lo so non è educativo ma io ero stremata. Quando le amichette se ne sono andate lei ha continuato indefessa a fare esattamente quello che aveva fatto tutto il pomeriggio: in primis ha voluto che gli mettessi il cd delle canzoni di natale perché doveva ballare, poi ha voluto mettersi il vestito di Trilly perché così il ballo gli veniva meglio, poi ha voluto la collana perché altrimenti non era abbastanza elegante, poi ha voluto l’ombrello per fare una coreografia un po’ più movimentata; e queste cose non sono state chieste tutte insieme ma bensì ad una distanza temporale tale da permettermi di riandare nell’altra stanza tra una richiesta e l’altra ma non di ricominciare a fare quello che stavo facendo, in modo tale che io stessi sempre in movimento ma mai per quello che volevo fare io! Ad un certo punto ho capito che non vi era la benché minima speranza di accontentarla per guadagnare dieci minuti di pace e allora, dopo un pomeriggio di sopportazione,  ho adottato quello che io e mio marito chiamiamo il metodo Montessori: gli ho urlato a pieni polmoni intimandogli di non fare più richieste fino a data da stabilirsi. Questo mi ha procurato quella mezz’ora di pace (in cui io sono addirittura riuscita  a cenare), seguita comunque da un’altra mezz’ora di coccole e scuse (le sue chiaramente!!)  per risanare il trauma provocato dalle mie urla!
 In tutta questa confusione ho avuto anche il tempo di preparare dei muffin, e quando loro finalmente sono andati a letto, mi sono interrogata a lungo sul motivo per il quale avevo fatto tutto questo dopo una giornata di lavoro………la risposta la so, è la stessa della pubblicità, ma vi assicuro che ieri sera mi veniva proprio difficile accettarla come spiegazione!

Questi sono i muffin classici al cioccolato che si trovano in rete un po’ dappertutto, sono squisiti e facilissimi e piacciono anche ai miei “inappetenti”. Io ieri ne ho fatto anche un altro tipo (per facilitarmi la vita, tanto non avevo nulla da fare!!!!) che vi posterò prossimamente, intanto dilettatevi con questi

Ingredienti  secchi

150 gr zucchero
200 gr farina
1 cucchiaino di lievito
1 cucchiaino di bicarbonato
50 gr cacao amaro

Ingredienti umidi

5 cucchiai di olio di semi
2 uova
250 ml. panna da montare
8 cucchiai di latte

Ingredienti a pezzi:

120 gr gocce di cioccolato (o cioccolato spezzettato ma a pezzetti piccoli come chicchi di caffè)

Il procedimento è semplicissimo: mescolare insieme in una ciotola gli ingredienti secchi e in un’altra quelli umidi. Versare lentamente gli ingredienti umidi sopra a quelli secchi, mescolando piano in modo da amalgamare senza far venire grumi. Alla fine aggiungere le gocce di cioccolato, che avrete precedentemente passate nella farina. Questo accorgimento farà in modo che le gocce di cioccolato non vadano tutte a depositarsi sul fondo in cottura.
Imburrate una teglia da muffin o gli appositi stampini (se non volete imburrare mettete negli stampi dei pirottini di carta), versate l’impasto avendo cura di non riempirli fino al bordo perché cuocendo cresceranno abbastanza.
Accendere il forno a 200º e cuocere per 15-18 minuti.
Con questa dose vengono all’incirca 15 muffin, ma io ce ne faccio venire anche 20 perché li preferisco più piccoli….cioè più adatti alla monoporzione dei mie “inappetenti”!

lunedì 28 novembre 2011

Mezze maniche al ragù di gallinella


Scusate l’assenza prolungata ma il nanetto grande è appena uscito dall’influenza di stagione: febbre altissima e nessun’ altro sintomo, mangiava addirittura. L’inappetente per antonomasia con la febbre mangia come bue…….. lo dico sempre io che i miei figli sono strani!!
Comunque passando ad altri argomenti, alcuni di quelli che seguono questo blog si sono lamentati per la predominanza di ricette dolci e di pane. Avete ragione ma, a parte la mia predilezione per gli impasti (e il nome del blog ne è una conferma), il blog è ancora giovane, datemi tempo e sarete tutti accontentati. Per par condicio, quindi, oggi ho pensato di proporre un primo piatto, e visto che domani è martedì allora pesce!!
E’ un’abitudine di casa mia : martedì e venerdì si mangia rigorosamente pesce!

INGREDIENTI

Gallinella 50 g a persona
Polpa a cubetti 80 g a persona oppure pomodorini pachino se la stagione lo permette
Aglio
Mezze maniche Garofalo (io uso solo questa marca)
FUMETTO
1 lisca di gallinella (2 se è per 4)
Cipolla
Sedano
Carota

Dal pescivendolo far sfilettare la gallinella pregandolo però di lasciarvi nella confezione anche la lisca e la testa. Se invece comprate i filetti surgelati, io consiglio di comprare insieme anche una piccola gallinella intera surgelata con cui poter fare il fumetto.
Mettere in una casseruola la lisca e la testa di gallinella, un pezzetto di cipolla, uno di sedano (io ho messo le foglie) e uno di carota. Le verdure devono essere molto di meno rispetto al pesce altrimenti verrebbe un brodo vegetale, mentre si deve sentire il sapore del pesce. Aggiungere l’acqua in modo da coprire tutto e andare sopra ancora di un dito o due. Cuocere per circa 30 minuti a fuoco vivace, si deve restringere come nella foto.


Riducete a cubetti il filetto di gallinella


In padella mettere olio e aglio, far soffriggere e aggiungere i pomodori e poco sale. Far cuocere a fuoco vivace fino al restringimento.



A questo punto mettere i cubetti di gallinella, bagnare con un pò di fumetto, regolare di sale e cuocere 10 minuti.

Buttare la pasta scolarla al dente e ripassarla in padella bagnandola con un po’ di fumetto.

mercoledì 23 novembre 2011

Tarte al limone


Ho detto tarte e non ho sbagliato a scrivere torta. Questa specie di crostata si chiama proprio tarte, alla francese, forse perché è la versione dolce della quiche, o almeno il metodo di cottura è lo stesso….vabbè sto sconfinando nel filosofico! Questa è veramente una ricetta velocissima ma di una bontà estrema che io ho preso dallo zio Piero tanto tempo fa!
Per la frolla io uso sempre e soltanto la ricetta classica, quella di Ada Boni che comunque secondo me rimane sempre la regina incontrastata della cucina!

FROLLA
300 g farina 00
150 g zucchero
150 g burro morbido
3 tuorli d’uovo

RIPIENO
3 uova
125 g zucchero
50 g succo di limone
100 g panna da montare
Bucce di 1 limone

Per la frolla mettere in una ciotola la farina con lo zucchero e al centro i tuorli e il burro a pezzetti. Con le mani ammorbidire il burro unendolo alla farina, all’inizio l’impasto tende a sbriciolarsi ma poi, continuando a lavorarlo, si compatta come per incanto. Quando la frolla è pronta in genere si fa riposare una mezz’ora, in realtà si può anche preparare il giorno prima mantenendola  in frigo, l’unica accortezza è quella di tirarla fuori 2 ore prima dell’utilizzo altrimenti se è troppo fredda è difficile da lavorare. Personalmente quando ho delle uova in esubero io ne preparo sempre una dose e la surgelo così da averla sempre a disposizione se all’improvviso devo fare un dolce.
In qualsiasi maniera abbiate fatto a preparare la frolla, a questo punto imburrate e infarinate una teglia tonda e stendetecela, foderando anche i bordi (deve formarsi un guscio).

La potete stendere con il mattarello o direttamente in teglia con le mani, insomma come vi trovate più comode, l’importante è formare un bordo abbastanza alto perché dopo dovrà contenere un composto liquido. Coprire il guscio con carta da forno, sopra di questa mettere dei fagioli secchi e infornare a 170º per 10 minuti, togliere a questo punto la carta e i fagioli, spennellare il guscio con dell’uovo o  con della chiara d’uovo (si possono anche aprire le uova che serviranno per il ripieno e con il pennello prelevarne una piccola parte) e rimettere in forno altri 10 minuti. Questa operazione serve ad impermeabilizzare il guscio che altrimenti assorbirebbe il liquido che gli metteremo sopra.
Nel frattempo che il guscio cuoce, frullate in un robot (o con il minipimer) le bucce del limone con lo zucchero molto accuratamente in modo che non ci siano più pezzetti di buccia. In una ciotola sgusciate le uova, unite lo zucchero aromatizzato al limone e miscelate senza sbattere troppo, unite a questo punto il succo di limone e infine la panna e mescolate bene. Trascorso il tempo di cottura della frolla tiratela fuori dal forno (in effetti ci si può anche lasciare e tirare fuori solo la grata in modo da avvicinarci il guscio) e versate dentro l’impasto preparato. Rimettete il tutto in forno e cuocete per circa 30 minuti, o comunque finché la crema si sarà rappresa ma attenzione a non farla addensare troppo perché raffreddandosi tende ad indurire.
La tarte a mio parere è buona mangiata fredda, quindi fatela tranquillamente il giorno prima……ma nascondetela però altrimenti non arriverà mai a raffreddarsi!!!

lunedì 21 novembre 2011

Torta con ganache al cioccolato


Vi avevo lasciato nell’ultimo post con la foto della torta che avevo fatto per il mio compleanno, annunciando che quella sera sarei andata a cena fuori con mio marito senza nanetti. La vita però riserva sempre cose inaspettate, e questa volta gli artefici più che il destino sono state due splendide amiche, un marito e una sorella fantastici! Quindi niente cena fuori ma una bellissima festa a sorpresa, nanetti inclusi e un menù squisito. Grazie a tutti…..

Ma veniamo alla ricetta della torta. Il molino Chiavazza mi ha mandato una campionatura delle loro farine. In questa ricetta ho voluto provare la miscela di farina e amido e devo dire che la torta è venuta veramente soffice.

PAN DI SPAGNA

6 uova
200 g zucchero
170 g farina (io usato la miscela farina e amido del Molino Chiavazza)
30 g cacao amaro
1 bustina di lievito

GANACHE AL CIOCCOLATO

500 ml di panna da montare
150 g cioccolato fondente
180 g cioccolato al latte

La sera prima fare il pan di spagna. Io sconsiglio vivamente di preparare il pan di spagna il giorno stesso, ci vorrebbe troppo tempo per farlo freddare e comunque sarebbe troppo morbido da tagliare. Lo potete tranquillamente fare 1 o 2 giorni prima, in questo modo vi avvantaggiate e il taglio viene meglio. Mettete in una ciotola le uova intere con lo zucchero e montatele a lungo con le fruste elettriche finché non diventano spumose (almeno 10 minuti)



In un’altra ciotola mettete tutti gli altri ingredienti e miscelateli




Quando il composto di uova è pronto, metteteci dentro la miscela di farine e lievito, un cucchiaio alla volta , mescolando dal basso verso l’alto in modo da non far sgonfiare l’impasto. Imburrate e infarinate una teglia tonda, versateci l’impasto e cuocete in forno a 180º per 40 minuti.
Per la ganache mettete la cioccolata spezzettata insieme alla panna in una pentola e fatela scaldare a fuoco dolcissimo (meglio se a bagnomaria altrimenti rischiate di bruciare la cioccolata) finché la cioccolata non si è sciolta completamente. A questo punto togliete la pentola dal fuoco, fatela raffreddare completamente e mettete in frigo per una notte.
Il giorno dopo tagliate in due il pan di spagna


e con una frusta elettrica montate lo squaglio di panna e cioccolato. Attenti a non montarlo troppo perché potrebbe diventare burroso, la consistenza deve essere all’incirca questa


Bagnate il primo strato di pan di spagna con acqua e zucchero (o latte e zucchero, o anche acqua rhum e zucchero….insomma come vi piace!) e stendeteci sopra metà della ganache al cioccolato.


Mentre fate questo lavoro io consiglio sempre di mettere 3 strisce di carta forno tra la torta e il piatto di portata, in questo modo anche se dovesse cadere un po’ di farcitura (come è successo a me) il piatto non si sporcherà e alla fine vi basterà sfilare le 3 strisce.
Sovrapponete a questo punto l’altro disco di pan di spagna, bagnate anche questo ma di meno rispetto al primo strato. Stendete la restante crema sia sopra che sui bordi in modo che la torta sia completamente coperta



Decorate  a piacere con scaglie di cioccolata e cioccolatini


La mia decorazione non era un granchè ma ne ho già spiegato i motivi, il sapore comunque non era niente male!!

sabato 19 novembre 2011

Tanti auguri a me............e a Marta


Oggi sono andata in pasticceria a comprarmi le candeline di cioccolato per il mio compleanno e ho chiesto un 1 e un 4, ma come ho detto alla signorina che mi serviva, purtroppo non è 14!!!!
Comunque mentre io ne faccio 41, questo blog festeggia il suo primo mese quindi tanti auguri a tutt'e due!
Mi sono fatta questa torta per consolarmi, perchè i dispiaceri vanno affogati nel cioccolato. La decorazione non è un granchè, ho fatto il minimo sforzo per renderla presentabile ma in fondo almeno il giorno del compleanno mi voglio un pò riposare! Nei prossimi giorni  posterò le istruzioni per farla, intanto me ne vado a cena con mio marito ma senza nanetti!!!!!!! Baci a tutti

martedì 15 novembre 2011

Delizia alle mele


Questo weekend è stato ricco di novità per il mio blog anche se i miei lettori non lo sanno: prima cosa un molino di cui magari parlerò in un altro post mi ha mandato una campionatura gratuita dei loro prodotti e ciò mi ha reso molto contenta, mi sembra quasi di essere importante. La farina non l’ho potuta ancora usare, questa torta l’avevo fatta e fotografata prima dell’arrivo del pacco, ma proverò sicuramente e posterò qualche ricettina ad hoc.
La seconda novità che mi ha riempito il cuore è stata che lo zio Piero è venuto a trovarmi in questo blog. Molti si staranno chiedendo: e chi è questo zio Piero?? E’ un blogger che io seguo da molto tempo, secondo me è bravissimo e infatti lo trovate tra i miei blog di riferimento. Sono stata molto onorata della sua visita e soprattutto dei suoi complimenti al mio pane, perché i complimenti fatti da un esperto fanno sempre un po’ più piacere.

So che c’è una persona molto impaziente di avere questa ricetta perché l’ha assaggiata e gli è piaciuta tanto. Ce n’è un’altra poi che raccoglie esclusivamente ricette di torte di mele…….sono curiosa di sapere se questa ce l’ha!

FROLLA ALLO YOGURT

450 g farina
100 g zucchero
125 g yogurt bianco
1 uovo
150 g burro morbido
1 bustina di lievito

RIPIENO

4 mele golden
Succo di  limone
100 g zucchero

Mettere in una ciotola la farina e al centro tutti gli altri ingredienti compreso il burro tagliato a pezzetti. Iniziare a impastare cercando di ammorbidire il burro con le dita e amalgamarlo alla farina. All’inizio la pasta diventerà sbriciolosa ma poi lavorandola si compatterà ed assumerà l’aspetto di una frolla così:


L’alternativa naturalmente è mettere tutti gli ingredienti dentro al robot e azionarlo!
Imburriamo e infariniamo una teglia tonda. Dividiamo il panetto in due parti di cui una deve essere un po’ più grande. Stendiamo la parte più grande in un cerchio di diametro maggiore rispetto alla teglia scelta


e poi posizionamolo dentro la teglia in modo che vada a foderare anche i bordi. Lo spostamento dal tavolo alla teglia potrebbe essere un po’ difficile, io consiglio di stendere la pasta sopra la carta da forno in modo tale che non dobbiamo far altro che mettere la pasta stesa e metterla dentro la teglia con tutta la carta da forno (o se si preferisce si può anche rivoltare la pasta nella teglia e poi staccare la carta da forno). Stendete anche il pezzo più piccolo di pasta in una circonferenza pari al diamentro esatto della teglia e tenetela da parte.
A questo punto sbucciamo le mele, le facciamo a spicchi togliendo il torsolo e le tagliamo molto fini (se l’avete vi consiglio l’uso della mandolina) e le condiamo con il succo di limone facendo attenzioni che non si formi del liquido in fondo perchè altrimenti questo non permetterebbe la perfetta cottura della frolla.


Mettere le mele dentro la frolla stesa nella teglia  e cospargele con lo zucchero


coprire con l’altro disco di frolla


sigillare bene i bordi e se avanza frolla potete fare qualche decoro.


Infornare a 180º per 30 minuti o comunque fino a doratura, far freddare e poi cospargere con lo zucchero a velo


Con questa ricetta partecipo al contest

http://www.semplicementepeperosa.com/2011/10/contest-la-torta-dautunno.html

giovedì 10 novembre 2011

Maiale con le prugne e un'amara riflessione


Mi piacerebbe tanto sapere quale tipo di perversione mentale spinge qualcuno ad autorizzare i lavori di rifacimento di ENTRAMBI i marciapiedi davanti ad una scuola pubblica che ospita sia materna che elementare, senza però chiudere al traffico la suddetta via. I 700 bambini che frequentano tale scuola, quindi, sono costretti a passare esattamente in mezzo alla strada insieme alle macchine, ma non è finita qui………contemporaneamente si autorizzano anche le riprese di un film di un famoso regista proprio all’angolo della stessa strada (in tutto all’incirca una decina di camion, 3 o 4 stand, un gabbiotto per il regista, lo staff e il cast!) e non è finita qui………davanti alla scuola c’è un supermercato che va rifornito sempre e comunque alle 8:00 del mattino: ma è così difficile capire che i bambini entrano a scuola dalle 8:00 alle 9:00 e che quindi tu, caro signor supermercato che non hai un parcheggio adatto ai camion e quindi li fai sostare in mezzo alla strada (che in questo momento non possiede neanche un marciapiede!), potresti farti rifornire o prima o dopo questa fascia oraria?
Questa è una mia umile riflessione che lascio per voi. Chi è del mio quartiere e frequenta quella scuola può capire di cosa sto parlando, ma anche chi fosse di un’altra zona di Roma o del mondo può facilmente arrivare a capire che non possono andare bene le cose in Italia perché nessuno ci mette veramente la testa per risolvere i problemi!
Detto questo vi lascio una ricettina facile e veloce per il weekend, uno di quei piatti che vi fanno fare figura con poco impegno.. Vi assicuro che è veramente semplice da realizzare ed ha un sapore squisito.

MAIALE CON LE PRUGNE

Ingredienti per 4 o 6 persone (dipende sempre se lo fate come piatto unico o all’interno di una cena articolata)

1 kg di spezzatino di maiale (filetto o prosciutto)
½ bicchiere di vino bianco
200 ml panna da cucina
1 cucchiaino di succo di limone
15 prugne secche
1 noce di burro
Sale e pepe

Mettete a bagno le prugne in acqua dalla sera prima o comunque diciamo 8 o 10 ore prima.
In una casseruola mettere il burro, farlo sciogliere e poi aggiungere la carne. Farla rosolare e poi sfumare con il vino e lasciarlo evaporare. Aggiungere le prugne denocciolate ma non buttate la loro acqua perché vi potrebbe servire. Aggiustare di sale e pepe, incoperchiare e far cuocere all’incirca un’ora. Se si dovesse seccare troppo aggiungere l’acqua delle prugne.
Quando la carne  è cotta toglierla dalla pentola insieme alle prugne, lasciando però il sugo di cottura. Mettere nel sugo la panna e il cucchiano di limone (se è troppo  ristretto anche un po’ d’acqua di prugne) e far restringere qualche minuto. Rimettere la carne e le prugne nella padella e far insaporire alcuni minuti mescolando. Il piatto è ancora più buono se preparato qualche ora prima perché si insaporisce.


martedì 8 novembre 2011

Il pane atto secondo......moolti più alveoli!!!


Continuiamo il discorso sul pane con pasta madre. Chi ha letto il mio primo post si sarà sicuramente spaventato, ma vi assicuro che non è nulla di trascendentale una volta trovato il metodo giusto.
Io nel tempo mi sono adattata ai tempi del lievito naturale. Inizialmente mettevo gli ingredienti nella macchina del pane e la programmavo in modo da trovarmi l’impasto pronto quando tornavo da lavoro. Ho notato però che l’impasto a mano è molto più buono e penso sia soprattutto un problema di lievitazione: la forma del cestello della macchina del pane non permette lo stesso respiro che da la ciotola, si formano meno alveoli. Va bene per il pane in cassetta ma non per il pane casareccio!
Avendo capito questo, e sapendo che la pasta madre non avrebbe slievitato, ho deciso di impastare a mano la mattina prima di uscire e di infornarlo la sera tornata da lavoro……..un inferno!!! Avete presente voi l’uscita da casa la mattina con i due nani e un badge da timbrare? Per quanto mio marito in questo mi dia una grossa mano, la piccola vuole solo ed esclusivamente me e il fatto di dividermi con una massa appiccicosa proprio non era sua intenzione. Così mi sono dovuta industriare e ho trovato un mio personalissimo metodo che però funziona: io impasto tutto la sera prima e metto subito la ciotola in frigo. La mattina dopo l’unica cosa che devo fare è tirarla fuori dal frigo. Quando torno dal lavoro (quindi all’incirca 10 ore dopo) trovo la pasta pronta ben lievitata, gli do la forma, la metto in teglia, aspetto una mezz’oretta, faccio i tagli e inforno! Il pane lo mangiamo caldo per cena e la mia piccola mi ha avuto tutta per lei sia la mattina che la sera!
Non salti in mente a nessuno di farlo con il lievito di birra: la pasta dopo 10 ore di lievitazione vi potrebbe venire ad aprire la porta e la puzza di acido vi ucciderebbe. Se volete proprio provare questo metodo con il lievito di birra allora mettetene circa 2 grammi, ma io non assicuro niente!
Dopo questa dissertazione, se qualcuno si fosse convinto a buttarsi nell’impresa del lievito madre, può trovare spiegazioni particolareggiate qui.
Il pane di cui oggi voglio parlare è quello che a me piace tantissimo: tanti buchi e mollica gommosa. E’ quello che a Roma chiamano “casareccio” e che io sarei capace di mangiare a  ogni ora. Vi ho già  parlato dell’alveolatura nel primo post sul pane , ma avevo tralasciato una regola importantissima: più acqua si aggiunge e più alveoli si ottengono, sia in quantità che in dimensione. Logicamente questo tipo di impasto avendo più acqua è più difficile da lavorare rispetto a quell’altro, soprattutto quando lo rivoltiamo sul tavolo. E’ molto più delicato e quindi richiede una certa pratica ed esperienza.

INGREDIENTI
500 g farina manitoba
350 g acqua
1 cucchiaino zucchero
2 cucchiaini sale
2 cucchiai olio
200 g pasta madre (in alternativa 10 g di lievito di birra)

Le dosi del pane, fatta eccezione per l’acqua, non cambiano rispetto al primo post e il procedimento è esattamente lo stesso, ma il risultato è completamente diverso


Io vi consiglio di provare alcune volte con la prima ricetta e poi, una volta presa la mano provare ad aumentare l’acqua fino ad arrivare a questa consistenza.
Con il lievito di birra non vi verrà così alveolato, ma comunque ci si può provare!


lunedì 7 novembre 2011

Pane con lievito madre…..anche per mamme e lavoratrici full time


State iniziando a seguire il mio blog e questo mi rende enormemente felice. Ho saputo di persone che hanno provato le mie ricette, e ne ho anche assaggiato il risultato…...sono veramente commossa!
Questo post è un atto dovuto, una cosa dalla quale non potevo assolutamente esimermi: non si può chiamare un blog con questo nome e poi non pubblicare la mia ricetta del pane con la pasta madre. Lei (la pasta madre) è oramai a tutti gli effetti un membro della nostra famiglia e come tale viene trattato. Ci segue ovunque, anche in vacanza, e al mare quando mia sorella apre il frigo la saluta e ci parla perché sa che Lei è una parente acquisita a cui si deve rispetto e dedizione. Mio marito è ancora un po’ restio e continua a dire che non ha voluto il terzo figlio e non intende più accudire nessuno, però il pane lo gradisce e le volte in cui non riesco a farlo ne sente la nostalgia!
Vabbè le reazioni degli “inappetenti” al mio pane non ve le descrivo neanche perché altrimenti mi viene troppa tristezza…..


PANE BIANCO

500 g farina manitoba
300 g acqua
1 cucchiaino zucchero
2 cucchiaini sale
2 cucchiai olio extravergine di oliva
200 g pasta madre (in alternativa 10 g di lievito di birra)

Prima di iniziare con la descrizione della ricetta mi preme fare alcune precisazioni:

-        questa è la ricetta base, quella che sicuramente vi viene, che è più facile da maneggiare e che comunque piace a tutti. Una volta spiegato il procedimento, però, mi piacerebbe fare una digressione su quello che piace a me e su come ottenerlo una volta più esperte.
-        Sono fondamentalmente convinta che l’impasto più buono è quello fatto a mano, o almeno per me è così. Per questa ricetta non uso né macchina del pane né impastatrice, sta quindi a voi se volete trovare il metodo per farlo con uno dei due macchinari.
-        La riprova che il pane è venuto bene l’avrete dall’”alveolatura” che sarebbe la dimensione e la quantità degli “alveoli”, cioè i buchi che ci sono nella mollica quando è cotta.

Ora iniziamo con il procedimento vero e proprio. Per prima cosa in una ciotola io metto il lievito madre spezzettato, l’acqua tiepida (la prendo calda dal rubinetto) e il cucchiaino di zucchero. Con le mani poi inizio a lavorare il lievito madre in modo che si sciolga quasi completamente e il tutto diventi una specie di pappetta liquida come si vede nella foto seguente. (Se state usando il lievito di birra scioglietelo semplicemente nell’acqua e zucchero girando con un cucchiaino)


A questo punto aggiungo la farina tutta insieme


e comincio ad impastare. L’impasto è molto appiccicoso inizialmente, ma se voi avete fiducia e costanza nel giro di pochi minuti si inizierà a staccare dalle mani. Lavorate sempre nella ciotola e non sul piano perché altrimenti sareste costretti ad aggiungere farina e il sapore del pane ne risentirebbe. Quando l’impasto inizia a prendere forma aggiungete il sale e continuate a impastare quasi strizzando la pasta per circa 2 minuti in modo che il sale si distribuisca uniformemente. Alla fine , e solo alla fine, aggiungete l’olio. Ricordatevi che in tutti questi impasti “panosi” la parte grassa va messa per ultima . Vedrete che dopo l’aggiunta dell’olio l’impasto prende consistenza, si stacca dalle parete della ciotola e anche dalle vostre mani. Impastate poco, in modo che l’olio non sia completamente assorbito  e che  la pasta rimanga un po’ unta in superficie.


Tutto questo procedimento deve durare al massimo 6 o 7 minuti. Non c’è da impastare troppo perché la pasta è molto umida!
A questo punto si mette a lievitare finché non ha raddoppiato il suo volume. Su questo punto purtroppo non vi posso aiutare molto. La lievitazione con la pasta madre dipende da tanti fattori ed è impossibile dare un tempo preciso. L’unica cosa che posso dirvi è che la pasta madre al contrario del lievito di birra non “slievita”, cioè non arriva al punto massimo di lievitazione oltre il quale potrebbe inacidire e non crescere più. Quindi non abbiate paura di lasciarlo lievitare troppo, uscite pure tranquille a fare la spesa o andate anche al lavoro che tanto non succede niente. Lo potete impastare la mattina e infornarlo nel tardo pomeriggio quando tornate dal lavoro, oppure lo potete impastare la sera e infornarlo la mattina dopo. Se invece avete fretta, usate il lievito di birra perché con il lievito madre, anche in estate che la temperatura esterna è di 35°, la lievitazione non dura mai meno di tre ore!  Con il lievito di birra dopo 2 ore l’impasto è fatto.
Comunque alla fine della lievitazione la pasta si presenta all’incirca così


Infarinate benissimo il piano di lavoro e rivoltateci il “blob” sopra, aiutando la caduta con le mani in modo che non riceva botte.


Non si devono assolutamente rompere quelle bolle di gas che si sono formate cioè queste


Quindi maneggiatelo con cura e piegate prima un lembo


e poi l’altro


come se voleste fare un pacchetto. Rivoltatelo delicatamente portando così la chiusura in basso e dategli se volete la forma un po’ allungata del filone


Trasferitelo su una teglia infarinata


e lasciatelo riposare 30 minuti (anche un’ora tanto non slievita!). Quando si sarà rigonfiato


praticate dei tagli diagonali e spruzzate se volete un po’ d’acqua sulla superficie (lo farà dorare di più).


Infornate a 200°/ 220° per 40 minuti o comunque fino a doratura e questo è il risultato


Guardate l’alveolatura perché su questo poi riprenderemo il discorso


Per quelli che hanno deciso di eseguire questo pane con il lievito di birra avverto che non arriveranno mai ad avere questa alveolatura! Il pane sarà comunque buono ma difficilmente formerà delle bolle di gas così resistenti da sopravvivere alla cottura!
Nel prossimo post vi racconterò come aumentare questa alveolatura…seguitemi mi raccomando!