La prima volta che ho letto del metodo Tang Zhong è stato su uno di quei siti americani in cui io mi incaponisco a navigare anche se non riuscirò mai ad adattare le loro ricette alle nostre. Per quanto mi riguarda le loro misurazioni (tazze, once, tablespoon…) non hanno nulla a che fare con qualcosa di scientifico. Il passaggio ai grammi rappresenta una delle cose più arbitrarie che io abbia mai conosciuto. Non ho ancora trovato una tabella di conversione che mi dica SICURAMENTE quanti cavoli di grammi è una tazza, o meglio l’ho anche trovata ma poi devi sapere che tazza è : tazza di farina, tazza d’acqua, tazza di zucchero, tazza di olio….e se l’ingrediente che serve non è nell’elenco? Continuerò comunque a navigare nei loro siti perché fanno delle cose eccezionali e comunque si possono sempre sfruttare le idee con ricette nostrane.
Questo è stato proprio il caso del “Tang Zhong”. Leggo su un sito americano di questo metodo orientale che permette di mantenere il pane e i dolci morbidi a lungo senza conservanti e senza congelarli. Neanche a dirlo la ricetta era in tazze e tbsp. Non mi perdo d’animo e cerco con google le dosi in grammi e così facendo mi appare una splendida ricetta del pane per toast, si il pane in cassetta, quello che i miei figli divorano ogni mattina spalmato con nutella, quello che vogliono per i toast della domenica sera, quello che la più piccola adora tostato con la marmellata di fragole e quello che riporta purtroppo sulla confezione un elenco di ingredienti che io ho paura a leggere perché so che altrimenti non avrei più il coraggio di comprarlo.
Avevo già provato in passato a fare il pane in cassetta, ma per quanto i miei figli lo divorino ero stata costretta ad un certo punto a tagliarlo a fette e a surgelarlo. I miei figli sono quanto di più lunatico esista sulla faccia della terra e con loro vale sempre e comunque la legge del contrario: se tu la mattina gli scongeli il pane in cassetta stai sicuro che non lo vorranno, ma se tu non glielo scongeli stai pur certa che questo diventerà la causa principale della loro infelicità proprio quando tu stai lottando contro il tempo per uscire da casa, portare loro a scuola e arrivare a timbrare il cartellino ad un’ora decente.
Con questo pane devo dire che ho risolto alla grande: lo faccio e rimane lì morbido e buono anche una settimana. Sinceramente non ricordo dove ho preso la ricetta, né se il sito alla fine era italiano o americano comunque io la ricetta la metto ma sappiate che non è mia:
Ingredienti Tang Zhong:
Ingredienti pane:
200 ml di latte
2 cucchiai di zucchero
1 cucchiaino di sale
La prima cosa da fare è preparare il tang zhong. Io metto la farina in un pentolino e aggiungo i 200 g di acqua (possibilmente calda del rubinetto così fate prima) molto piano in modo che mescolando non si formino grumi. Lo metto poi sul fuoco e mescolo fino a quando non diventa una cremoso e lucido, tipo besciamella ma con la densità di una crema.
A questo punto si può procedere ad impastare il pane. Ci sono due vie: l’impasto con la macchina del pane oppure quello con l’impastatrice. Cioè questi sono i due metodi che uso io ma in realtà ce n’è anche un terzo (l’impasto a mano), ma chi si avventura in questo deve essere per forza già pratica e quindi non ha bisogno che gli spieghi come fare.
Per chi ha l’impastatrice io consiglio di mettere tutti gli ingredienti meno il burro e fare andare finchè non si amalgamano e iniziano ad assumere le sembianze di una pasta di pane. A questo punto aggiungo il burro a piccoli pezzettini, aspettando che il pezzo sia amalgamato prima di aggiungere l’altro. Quando il burro è finito lascio andare ancora un po’ la macchina (circa 5 minuti) e poi stacco la ciotola e la copro per la prima lievitazione che è di 1 ora.
Con la macchina del pane invece metto tutti gli ingredienti dentro e avvio il programma impasto. In realtà si possono seguire le stesse istruzioni dell’impastatrice ma io di solito uso la macchina del pane perché mi da la possibilità di programmarla. Io ci metto gli ingredienti e la programmo la mattina prima di uscire impostandogli l’ora in cui rientro a casa (all’incirca, tanto anche se lievita un po’ di più mica gli fa male…ne ha talmente poco di lievito!!!) in modo che in questo modo io mi trovo già la pasta che ha lievitato per quell’ora che gli ci vuole per la prima lievitazione.
Qualsiasi metodo abbiate usato a questo punto imburrate uno stampo da plum cake, prendete la pasta lievitate e mettetela su una superficie leggermente infarinata, stendetela in un rettangolo che abbia il lato più corto della stessa lunghezza dello stampo che userete e poi arrotolatela stretta proprio dalla parte di questo lato. Posizionate il rotolo nello stampo e fate lievitare fino al raggiungimento del bordo. Il tempo purtroppo è molto variabile, dipende dalla temperatura della stanza e dalla grandezza dello stampo. In estate e in uno stampo classico ci vorrà all’incirca un’ora e mezza, stessa cosa d’inverno se lo mettete nel forno spento ma con la luce accesa. In inverno con uno stampo un po’ più lungo (che a volte io preferico perché vengono fette meno alte e più a misura di bambino…o per lo meno dei miei inappetenti!) ci ho impiegato anche 2 ore e mezza.
Comunque quando l’impasto è arrivato al bordo infornatelo a 220°C per 30 minuti poi sfornatelo, pennellatelo con un po’ di olio di oliva, sformatelo subito dallo stampo e mettetelo a raffreddare su una gratella (deve prendere aria anche sotto per questo ci vuole la gratella altrimenti rimane troppo umido ed è difficile tagliarlo). Una volta freddo chiudetelo bene in una busta di plastica trasparente (quelle per il freezer) e conservatelo così anche per 7 giorni, ogni volta che lo tagliate poi rimettetelo subito nella busta e vi assicuro che si conserveràè morbido come quello comprato.
Spero di essere stata chiara e dettagliata baci a tutti (ma c’è qualcuno che mi legge????) e al prossimo post.
P.s. Scusate per le foto, lo so che non sono un granchè ma prometto di migliorare
2 commenti:
Non dovrei lasciare alcun commento; potrei essere considerato di parte.
Devo dire, però, che in effetti conserva sia la morbidezza e sia la fragranza. Se i due piccoli "aguzzini", poi, fossero meno volubili nelle loro scelte per la colazione...
marenza ha detto:
veramente squisito, non credevo mai che mi sarebbe riuscito così bene, aveva anche la forma a "funghetto".
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