mercoledì 13 febbraio 2013

Pizza bianca, ma quella romana piena di bolle!!!


L’altro giorno sono tornata a casa sotto il diluvio universale con il motorino. Avete presente il nubifragio che c’è stato il giorno in cui si è dimesso il papa? La foto del fulmine sopra San Pietro ha fatto il giro del mondo….ecco io ero proprio in mezzo a quei fulmini! La pioggia era talmente tanta che non si vedeva a un palmo dal naso, ma comunque sono riuscita ad approdare a casa, e grazie alla mia mitica cerata non ero neanche tanto bagnata! Il problema è stato che dopo essermi levata gli abiti bagnati, mi è piombato addosso un vuoto tremendo perché ho pensato al fatto che prima quando rientravo a casa sotto la pioggia, dopo essermi spogliata il telefono squillava immancabilmente: era mia mamma che si accertava che io stessi bene. Stavolta il telefono è rimasto muto, a nessuno importava di sapere se io ero rientrata a casa, e lo so che è stupido ma a volte è bello sapere che qualcuno si è preoccupato per te, perché significa che a te ci tiene. Ed è proprio in questi momenti che io mi rendo conto che, nonostante io sia circondata da tante persone che mi amano, nessuno mai mi vorrà bene nel modo in cui lei me ne ha voluto, nessuno vivrà più le cose con me come lei faceva, gioendo o essendo triste come se fossero capitate a lei, nessuno saprà così pazientemente starmi vicino senza perdere le staffe quando sono nervosa e me la devo prendere con qualcuno, nessuno saprà darmi una strigliata al momento giusto senza però poi tenermi il muso, nessuno capirà più i miei umori senza bisogno che io parli e nessuno risolverà i miei problemi senza bisogno che io chieda, perché come una mamma, come la mia mamma, nessuno mai più……..
Adesso tocca a me fare con i miei figli quello che lei ha fatto per noi, ma ne sarò in grado?
Oggi pubblico una ricetta di cui io sono molto gelosa, e che a lei piaceva tanto. Le piaceva soprattutto mangiarla calda con fichi e prosciutto, e la magnificava a tutti!
Spero di riuscire a essere chiara nei passaggi, sembra un po’ complicato ma il risultato è ottimo, provatela.

Ingredienti

400 g manitoba
300g acqua
7 g lievito di birra
2 cucchiani di sale
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva

Iniziate sciogliendo il lievito nell'acqua (se volete potete aggiungerci mezzo cucchiaino di zucchero che aiuta la fermentazione ) e se potete lasciatelo riposare una decina di minuti. Preparate poi la farina in una ciotola e iniziate ad aggiungere la soluzione di acqua e lievito piano piano, mischiando con una forchetta



Aggiungete altra acqua solo quando la precedente è stata assorbita. Andate aventi così fino ad esaurimento del liquido, se volete ad un certo punto potete abbandonare la forchetta e proseguire con le mani. aggiungete a questo punto il sale, mischiate bene per farlo assorbire e alla fine l'olio. Questo impasto si lavora sempre nella ciotola perchè il risultato è piuttosto morbido ma non vi spaventate


Mettetelo a lievitare coperto per 1 un'ora e mezza, io lo metto di solito nel forno spento e chiuso con la luce accesa.
Trascorso questo tempo infarinate molto bene il piano di lavoro e qui arriva la parte più difficile. La farina sotto deve essere molta perchè l'impasto che state andando a lavorare è una specie di blob che va maneggiato con cura, quindi se la farina è poca rischiate di farlo attaccare al tavolo. Rivoltate il blog informe sul piano di lavoro


maneggiantelo con molta delicatezza perchè non si deve assolutamente sgonfiare, è l'aria che poi provocherà le bolle, e piegatene un lembo verso il centro


e poi anche l'altro



tagliare il pezzo a metà e ripetere l'operazione per le due pagnottine che si sono formate



e poi rigirate le palle con le piegature verso il basso


e lasciatele riposare 15-20 minuti.
Oliate per bene due teglia tonde, prendete una delle due palle molto delicatamente e adagiatela sopra una delle teglie. Stendetela con le mani cercando di non sgonfiare le bolle che si saranno formate. Ripetete l'operazione anche con quell'altra poi mettete sopra un filo d'olio e il sale  (fino o grosso a gusto vostro). Il risultato della pizza stesa dovrà essere questo


deve essere bolliciosa! Lasciate riposare altri 10 minuti.
Intanto riscaldate il forno a 220° e poi infornate la pizza prima nella parte bassa del forno per 8-10 minuti e poi per altrettanto tempo nella parte alta. Io ho un forno a gas, quindi purtroppo non posso dare indicazioni per quello elettrico. La temperatura penso comunque sia la stessa e ho letto da qualche parte che forse sarebbe meglio metterlo statico e solo sotto (praticamente come se fosse a gas!), ma non sono assolutamente esperta, se qualcuno cuoce la pizza in un forno elettrico vi prego lasciate un commento in modo che io possa in seguito correggere il post.
Il risultato dopo tutta la fatica (ma vi assicuro che è più lungo descriverlo che farlo) è quasto


una pizza molto areata e per niente compatta. Se a voi non vengono le bolle purtroppo la ricetta non è riuscita, ma comunque avete fatto una buona focaccia. La particolarità della pizza che fanno i fornai veri a Roma, sono proprio le bolle, la pizza è morbidissima pur non contenendo nè burro nè latte e ne vanno matti adulti e bambini.




3 commenti:

Crina ha detto...

C'è L' ho fatta ....... Qui a Reggio Emilia ho mangiato la pizza fatta con le mie mani ..... Uguale a quella del fornaio de Roma !!!!! È venuta buonissima, e con il forno elettrico L' ho lasciata sempre in basso per circa 15 minuti su statico. Perfetta!!!! Grande regalo per una romana come me.

Fely ha detto...

Ciao, ho deciso di fare la tua pizza perché ha l'aria eliziosa!
Abito a Ginevra ed é difficile mangiare una buona pizza. Volevo chiederti: il lievito, secco o fresco???

Marta ha detto...

Ciao Fely,
che piacere sentire qualcuno da Ginevra! Io avevo una zia a cui ero molto affezionata che viveva lì, era la sorella di mia madre e anche a lei piaceva molto cucinare.
Il lievito della ricetta è quello fresco, se vuoi usare quello secco ne devi mettere circa 2 grammi.
Baci e buona pizza!!!